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La Corte Suprema della Georgia respinge richiesta della presidente di annullare risultati elettorali
La Corte Costituzionale della Georgia ha dichiarato che la sua decisione è definitiva e non soggetta a ricorso o revisione.
La Corte Suprema della Georgia respinge richiesta della presidente di annullare risultati elettorali
La Corte Suprema della Georgia respinge richiesta della presidente di annullare risultati elettorali
19 febbraio 2025

La Corte Costituzionale della Georgia ha respinto il ricorso presentato dalla presidente Salome Zurabishvili per annullare i risultati delle contestate elezioni parlamentari tenutesi lo scorso ottobre.

La sentenza, emessa venerdì scorso e pubblicata martedì sul sito ufficiale della Corte Suprema, afferma che il caso presentato da Zurabishvili non sarà "sottoposto a un esame sostanziale".

Il tribunale ha inoltre respinto un altro ricorso presentato da 30 deputati dell'opposizione contro i risultati elettorali, che hanno visto la vittoria del partito Sogno Georgiano con la maggioranza parlamentare.

Nel verdetto si sottolinea inoltre che la decisione presa è definitiva e non può essere impugnata o riesaminata.

 Proteste in corso

 Il 19 novembre, Zurabishvili si è rivolta alla Corte Costituzionale per chiedere l'annullamento delle elezioni del 26 ottobre. Il partito Sogno Georgiano ha ottenuto il 53,93% dei voti, conquistando 89 seggi su 150 in parlamento.

I risultati sono stati accolti con favore dai funzionari del partito, tra cui il primo ministro Irakli Kobakhidze e il presidente onorario Bidzina Ivanishvili.

Tuttavia, Zurabishvili ha rifiutato di riconoscere i risultati, sostenendo che il voto fosse stato influenzato da un intervento russo. I partiti di opposizione hanno definito le elezioni "truccate", scatenando proteste contro il governo e portando alla sospensione dei negoziati per l'adesione all'Unione Europea.

 Kobakhidze ha respinto le accuse di frode elettorale, affermando che eventuali "irregolarità" riscontrate nelle elezioni sono tipiche anche in altri paesi.

 Finora, la presidente non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito alla decisione della Corte.

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