Guerra a Gaza
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Oltre 1.000 scienziati da tutto il mondo firmano una lettera aperta che chiede il cessate il fuoco a Gaza
Tra i firmatari figurano neurologi vincitori del premio Nobel che condannano "l'odio, la morte e la distruzione" in Medio Oriente.
Oltre 1.000 scienziati da tutto il mondo firmano una lettera aperta che chiede il cessate il fuoco a Gaza
Gaza
20 febbraio 2025

Secondo l'agenzia di stampa spagnola EFE, più di 1.000 scienziati da tutto il mondo, per lo più psicologi e neuroscienziati, hanno firmato una lettera aperta chiedendo un cessate il fuoco nella striscia di Gaza e chiedendo alla comunità internazionale di fare pressione su Israele affinché rispetti il ​​diritto internazionale umanitario. Tra i firmatari ci sono i premi Nobel May-Britt Moser ed Edvard Moser dalla Norvegia e Susumu Tonegawa dal Giappone.

Hanno firmato la lettera anche diversi ricercatori spagnoli, tra cui Pablo Lanillos, membro del gruppo di Intelligenza Artificiale e Robotica Neurologica dell'Istituto Cajal.

"Questo appello è potente perché proviene da neuroscienziati, persone che studiano il modo in cui il cervello percepisce ed elabora questo tipo di conflitti", ha detto Lanillos a EFE. ha detto. Nella lettera si afferma di condannare la violenza da tutte le parti, compresi gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, la presa di ostaggi e "innumerevoli crimini di guerra" da parte di Israele, che ha ucciso più di 48.000 persone a Gaza dall'inizio del conflitto, più di un anno fa.

‘Per tutti i popoli’

Gli scienziati affermano che la regione è intrappolata in un ciclo devastante di violenza e vendetta che mina ogni possibilità di coesistenza pacifica, mentre "odio, morte e distruzione" prendono il sopravvento.

Secondo EFE, la lettera afferma che la psicologia umana spesso esagera le differenze tra gruppi in conflitto, ma evidenzia anche una capacità universale di empatia e cooperazione.

Gli scienziati hanno esortato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché ponga fine alla guerra; Ciò include l'interruzione delle vendite di armi o la riconsiderazione degli accordi di cooperazione.

"Non siamo contro il popolo israeliano", si legge nella lettera. "Siamo al fianco di tutti i popoli: israeliani, palestinesi e libanesi".

Sostengono che le attuali politiche di Israele stanno causando danni irreparabili ai palestinesi e mettendo a repentaglio la sicurezza del suo stesso popolo.

La lettera è stata concepita dai ricercatori dell'Università della Sorbona in Francia e dell'Università di Princeton negli Stati Uniti.

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